Sinagoghe

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Firenze


La Sinagoga di Firenze, edificio monumentale di grande bellezza, risalta con la sua cupola verde nello skyline cittadino. E’ il centro della vita ebraica fiorentina, luogo di culto e parte integrante della storia della città. Il Tempio Israelitico fu inaugurato nel 1882, dopo l’Emancipazione degli ebrei italiani, decentrato dalla zona  del vecchio ghetto ebraico che venne abbattuto nell’ultimo decennio dell’800. Simbolo della libertà acquisita, all’interno l’ edificio ci accoglie con un’atmosfera di grande suggestione.

Il revival dello stile moresco che caratterizza la ricca decorazione parietale, le vetrate policrome, le tarsie marmoree dei pavimenti, gli arredi e tutto l’apparato decorativo, sono parte del gusto orientalistico tipico delle sinagoghe monumentali in Europa nel tardo Ottocento.

Il Museo ebraico, allestito su due piani all’interno della Sinagoga, completa e arricchisce la visita al Tempio monumentale. Esso conserva ed espone uno straordinaria collezione di antichi oggetti di arte cerimoniale ebraica, testimonianza dell’alto livello artistico raggiunto nel mondo ebraico italiano nel panorama delle arti applicate.

Il percorso museale ripercorre la storia degli ebrei fiorentini dai primi insediamenti alla ricostruzione postbellica con l’ausilio di pannelli fotografici, filmati, fonti documentarie

Siena


La sinagoga di Siena si trova a pochi passi da piazza del Campo, nella zona dell’antico ghetto, istituto nel 1571 dal Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici e rimasto in funzione fino al 1859.  Al suo interno si svolse per secoli la vita quotidiana ebraica, regolata dalla presenza di antiche confraternite di assistenza e scuole rabbiniche, attive fino al XIX secolo.

La semplice facciata esterna e, in contrapposizione, l’elegante ambiente interno riccamente decorato, sono esemplificativi delle sinagoghe realizzate prima dell’Emancipazione degli ebrei italiani, avvenuta con l’Unità d’Italia nel 1861. Accanto al portone d’ingresso due lapidi commemorative ricordano gli eventi tragici che hanno segnato la storia degli ebrei a Siena: l’eccidio di 13 ebrei il 28 giugno 1799 a opera dei sostenitori del Viva Maria e la deportazione di 14 ebrei verso i campi di sterminio nazisti, il 5 novembre 1943.

All’interno, nel vestibolo al piano terra, una terza lapide ricorda i caduti ebrei senesi della I guerra mondiale. La sinagoga, ancora oggi utilizzata per le funzioni religiose dalla locale comunità ebraica, fu inaugurata nel maggio 1786 con una solenne cerimonia musicale. Progettata dall’architetto fiorentino Giuseppe del Rosso, come ampliamento e rinnovamento di un più antico spazio sinagogale, rappresenta uno dei pochi esempi di architettura tra Rococò e Neoclassicismo presenti in Toscana.

La sala interna, di forma leggermente rettangolare, ha una disposizione a pianta centrale. Sul lato opposto all’ingresso si trova l’aron (arca santa), decorato da colonne in marmo chiuse da un timpano curvilineo; sul frontone reca la scritta in ebraico “Sappi davanti a Chi sei”, sormontata da una corona. Un’iscrizione nella parte bassa riporta la data 1786 e il nome della famiglia Gallichi che la finanziò. Al centro della sala è la tevah (podio) realizzata in legno di noce a forma rotonda e arricchita da nove candelabri a dieci braccia. Lunghe file di banchi per il pubblico sono rivolte ad essa, fronteggiandosi lungo i lati maggiori. Iscrizioni in lingua ebraica di versetti tratti dai salmi, sono incorniciate in cartigli barocchi lungo le pareti della sinagoga. Al centro del soffitto sono rappresentate le Tavole della Legge in stucco bianco e azzurro.

Nella sala adiacente l’aula di preghiera, una vetrina espone antichi rotoli della Torà, argenti e paramenti rituali di grande valore.  Murate nelle pareti sono presenti alcune elemosiniere del XVII secolo non più in uso, recanti iscrizioni in ebraico. Tutte riportano la parola zedakà, in ebraico, giustizia, e prevedevano elemosine in favore dei poveri di Erez Israel e la città di Tiberiade, per l’illuminazione della sinagoga, per la dote alle ragazze da maritare, per l’educazione dei fanciulli, ecc.

Tra gli arredi più significativi che la sinagoga conserva si segnala la sedia del profeta Elia o sedia per la cerimonia della circoncisione, finemente intarsiata con versetti in ebraico. Donata dal rabbino Samuele Nissim nel 1860, fu realizzata dagli artisti Giorgio Bandini e Salvatore Barni, legati alla scuola del Purismo senese.

Completa il percorso di visita l’antico matroneo delle donne che si affaccia sulla sinagoga, protetto da grate di legno traforate con motivi floreali: luogo raccolto e ricco di suggestioni, non è più adibito ad uso rituale, ma ospita mostre temporanee, attività didattiche, proiezioni e presentazioni di libri.

Pisa


La Sinagoga di Pisa, in via Palestro, racconta la millenaria storia della comunità ebraica della città. Recentemente riqualificata con un importante intervento terminato nel 2015, si trova in un edificio del XIV secolo convertito in luogo di culto nel 1595.

Fu sottoposta ad un primo restauro nel 1785, per poi essere completamente ristrutturata intorno al 1860 su progetto dell’architetto piemontese Marco Treves. All’esterno si amalgama nel contesto urbano, all’interno è presenta la tradizionale ubicazione della sala del culto al piano superiore, al quale si accede da una grande ed elegante scala.

L’Aron ha-Kodesh, l’arca contenente i rotoli della Torà, è vicino alla Tevà (o Bimà), il podio per la lettura e la recita delle preghiere pubbliche, creando un’unica grande composizione situata nella zona est della sala rettangolare il cui ingresso, sul lato corto, è accentuato da due file di colonne che reggono il matroneo. Le panche in legno di noce intagliato sono sistemate in parallelo e orientate verso l’Aron.

Lo spazio della sala è coperto da una volta a padiglione, in forma di grande vela gonfiata, decorata con motivi geometrici, secondo la legge ebraica che vieta le rappresentazioni figurative.

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