Apertura straordinaria con un evento artistico pensato in occasione di Shavu’ot
Dopo tre mesi di chiusura, causati dall’emergenza sanitaria e per il contrasto al coronavirus, finalmente sarà nuovamente possibile entrare nel Tempio Maggiore di Firenze. Seppur limitata e parziale la riapertura, che cade in concomitanza della festività ebraica di Shavu’ot, uno dei tre regalìm (feste di pellegrinaggio), fortemente associata alla primavera, alla natura, ai primi raccolti della terra, alla ripartenza, offre ai visitatori un evento speciale.
Tra i simboli di Shavu’ot ci sono le rose, proprio le rose sono l’elemento che l’artista David Palterer ha utilizzato per una installazione floreale che rallegra e riempie di significato questo giorno particolare.
L’istallazione, una specie di tenda o di pioggia di rose recise sospese nelle nove arcate che delimitano l’aula centrale, vede nella pioggia di rose l’unione della tradizione ebraica italiana con la cultura e l’eccellenza della città, con la quale la Comunità ebraica tesse da sempre un legame di reciprocità culturale e storica.
L’iniziativa è promossa dalla direzione del Museo ebraico in collaborazione con CoopCulture, con la Comunità Ebraica e con l’Opera del Tempio Ebraico di Firenze.
Il Progetto e la realizzazione dell’istallazione è di David Palterer.
Prenotazione obbligatoria – a partire da mercoledì 27 maggio – scrivendo a sinagoga.firenze@coopculture.
Le prenotazioni prevedono:
– ingresso per gruppi fino a 30 persone ogni 45 minuti
– massimo 4 nominativi per prenotazione
– permanenza massima 30 minuti nel tempio con breve spiegazione
Dal 1° giugno la sinagoga chiuderà nuovamente per completare i lavori di consolidamento al pavimento del Tempio