Cimiteri ebraici
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Il cimitero ebraico di Siena, situato in via del Linaiolo, si estende per un ettaro e mezzo fuori dalle mura nella zona sud della città. Utilizzato dalla Comunità ebraica senese dal Cinquecento ed ancora in uso, è ricordato in un documento di Balia del 1611 come “campo fuori di porta San Viene, volgarmente chiamato il campo delli Hebrei”.
Dalla fine dell’Ottocento la sua custodia è affidata alla Società di Misericordia Israelitica, antica confraternita tuttora esistente, nata per accudire i malati indigenti e per trasportare e seppellire i defunti nel cimitero stesso.
La cinta muraria attuale risale all’ampliamento del 1890, mentre le tombe più antiche, risalenti almeno al ‘500-‘600, si trovano all’inizio del percorso di visita dopo la cappella mortuaria e si presentano in forma di cippi e steli verticali. La parte più a valle conserva invece inumazioni più recenti, risalenti alla fine dell’800 e al ‘900.
Il Cimitero Ebraico di Pisa si affaccia su piazza dei Miracoli, visibile dall’alto delle Antiche Mura, ed è caratterizzato da un’ampia varietà di stili architettonici. Attivo dal 1674 e ancora attualmente in uso, è stato preceduto da almeno altri tre cimiteri ebraici dei quali restano alcune tracce epigrafiche sulle Mura. Presenta tumuli a forma di parallelepipedo trapezoidale, steli rotondeggianti di tradizione iberica ai monumenti stile Impero del primo Ottocento, tabernacoli gotici del pieno Ottocento, agli stili Liberty e Umbertino della fine del XIX secolo e primo Novecento. È un documento storico che riflette quattro secoli di vita dell’insediamento ebraico pisano: se per il XVII ed il XVIII secolo gli inumati sono per lo più ebrei di origine spagnola e portoghese, successivamente il cimitero si caratterizza come italiano, non mancando ebrei che dall’Europa centro-orientale raggiungevano la città per motivi di studio. Si arriva poi alle tombe dei soldati ebrei caduti durante la prima guerra mondiale e agli ebrei vittime delle persecuzioni nazifasciste. I nomi di coloro che furono deportati e scomparvero nei campi di sterminio sono ricordati da una lapide sul muro della cappella mortuaria al centro del cimitero.
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